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Chevrolet Camaro 2014: profeta in patria

Rivista nell’estetica e nell’aerodinamica, è tra le muscle car più affascinanti mai realizzate. Confermato quale unico propulsore per l’Italia il V8 6.2 da 405 o 432 cv, mentre negli States debutta la versione per i track day Z/28, dotata del V8 7.0 LS7 by Corvette

Oscar alla sfortuna. Chevrolet Camaro non è nata, almeno in Italia, sotto una buona stella. E la sua malasorte, tristemente, non è legata alle qualità della vettura, anzi meritevole di successo, quanto piuttosto a condizioni contingenti. Pochi mesi dopo il debutto ufficiale sul nostro mercato, infatti, venne introdotto il Superbollo per le vetture con potenza superiore a 251 cv. E a Camaro furono spezzate le reni. Una gabella odiosa che andava (e va) a colpire una best seller negli States, a lungo attesa in Europa e finalmente arrivata. Nel momento sbagliato.

Indipendentemente dalle vicende di casa nostra, la muscle car americana si presenta in vista del 2014 con un restyling tra i più rilevanti dopo la presentazione nel 2006 della concept della quinta generazione. L’avantreno beneficia di un’inversione nelle proporzioni: la presa d’aria inferiore diviene più generosa rispetto alla griglia superiore, contrariamente al passato, mentre le fenditure lungo il cofano da un lato favoriscono la dissipazione del calore prodotto dal motore, dall’altro agevolano la riduzione della portanza aerodinamica. Rivisti anche i gruppi ottici posteriori, rettangolari e più sottili, così come l’estrattore.

In Italia il MY14 sarà disponibile unicamente con il noto V8 6.2 a benzina forte di 432 cv e 58,1 kgm in abbinamento al cambio manuale a 6 marce, cui consegue uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,2” per la coupé, 5,4” per la cabrio. Potenza e coppia che scendono a 405 cv e 56,7 kgm qualora si opti per la trasmissione automatica a 6 rapporti. Di serie la chiave a transponder, l’head-up display, la retrocamera e la tecnologia d’infotainment Chevrolet MyLink. Quest’ultima corredata di schermo touchscreen a colori per interagire con rubriche, playlist, foto e dati memorizzati nello smartphone. Non mancano, in aggiunta, Usb e Bluetooth ed è possibile tramutare in messaggi audio gli sms ricevuti. Prezzi da 40.920 euro per Camaro Coupé e 45.965 euro per Camaro Cabrio.

L’Italia, però, è un reame marginale. La muscle car Chevrolet è soprattutto profeta in patria. E negli Usa viene declinata in 4 varianti: V6 3.6 da 323 cv sia coupé sia cabrio, SS mossa dal noto V8 6.2 (LS3) da 426 cv e proposta anche in allestimento iper vitaminizzato 1LE, ZL1 che grazie al compressore volumetrico vede il V8 eruttare 580 cv e 76,9 kgm, e, infine, Z/28 dotata del V8 7.0 16V (LS7) di derivazione Corvette Z06 da 500 cv e 65,0 kgm.

Z/28 s’ispira all’omonimo modello del 1967, prima generazione Camaro, creato per competere nel campionato Trans-Am e caratterizzato dalla pressoché esclusiva vocazione alla pista. Quello spirito ora è tornato. Impianto frenante con dischi carboceramici, assetto ribassato (-33 mm) e irrigidito rispetto a ZL1, aspirazione K&N, lubrificazione a carter secco, due intercooler acqua-acqua dedicati rispettivamente all’olio motore e alla trasmissione, appendici aerodinamiche specifiche, certosina riduzione del peso andando a “limare” persino lo spessore delle superfici vetrate (da 3,5 a 3,2 mm) e dei sedili posteriori, trasmissione manuale Tremec a 6 rapporti, differenziale a slittamento limitato e climatizzatore a richiesta costituiscono le peculiarità dell’inedita special edition. Una track car dotata di cerchi da 19” anziché le più comuni, per Camaro SS, ruote da 20”: risparmiando così ulteriori 19 kg.

Il peso complessivo di 1.732 kg appannaggio di Z/28 è inferiore di 45 kg a Camaro SS (V8 6.2 aspirato) e di 136 kg a ZL1 (V8 6.2 Supercharged). Risultato cui contribuisce l’eliminazione dell’impianto audio, di gran parte dei rivestimenti fonoassorbenti e dei fendinebbia, nonché l’adozione di una batteria più piccola rispetto allo standard. Pur mantenendo la configurazione 2+2 posti, diversamente dalla rivale Ford Mustang Boss 302, ha la pista nel proprio DNA. Simbolo degli Stati Uniti quanto la torta di mele e il baseball, mira a rinverdire i fasti originali e riportare in auge la famosa definizione del 1966: “Camaro? Un piccolo animale feroce che mangia i Mustang”. Ford avvisata…

 

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