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Colnago C59 Disc

Freni a disco idraulici sulle bici da corsa? Da oggi si può e Colnago per prima rompe il ghiaccio.

L’Unione Ciclistica Internazionale lo scorso anno ha ammesso l’uso dei freni a disco nel ciclocross, fino ad allora vietati. Si è così aperta la strada alla ricerca tecnologica in questo ambito anche nel mondo delle bici da strada, simili nei telai e nei manubri alle ciclocross. All’inizio si sono viste soluzioni ad azionamento meccanico ma ora stanno per arrivare sul mercato, anche per le bici da strada, i freni a disco idraulici.Va in questa direzione la Colnago C59 DISC. Presentata a Taipei alcuni mesi fa, la troveremo dai “ciclisti” (le virgolette sono d’obbligo visti i prezzi in gioco) a partire da luglio-agosto a un prezzo ancora sconosciuto. I freni sono gli R1, top di gamma della Formula, riadattati per le specifiche della bici da strada. Sia il disco anteriore sia quello posteriore sono da 140 mm. All’anteriore si può montare anche un 160. Telaio e forcella di questa Colnago sono stati riprogettati, rispetto alla C59 classica, nelle zone in cui sono montati i freni. Forcella e carro posteriore devono infatti sostenere il carico generato dai dischi nei punti di assemblaggio. Nuovi ovviamente anche i mozzi delle ruote e le ruote stesse battezzate “artemis Disc” progettate dallo stesso Colnago . C’è più materiale a bordo quindi, anche se il costruttore garantisce che il peso complessivo di questa C59 DISC è di soli 150 grammi in più rispetto al modello con i freni tradizionali. Tra le altre peculiarità della Colnago C59 c’è anche quella di essere equipaggiata con il gruppo elettrico Shimano Dura Ace Di2. Niente cavi e guaine, quindi qui si cambia “by wire”.Sugli effettivi vantaggi dei freni a disco, il popolo degli stradisti è però diviso. Da una parte il sistema a disco offre certamente maggior potenza e modulabilità della frenata rispetto ai freni classici. Dall’altra tuttavia la potenza frenante incontra il limite della sezione del battistrada, molto stretta nelle bici da corsa. Il nuovo sistema in ogni caso dovrebbe garantire maggior sicurezza in caso di pioggia. Essendo infatti il diametro del disco molto minore di quello della ruota, la superficie frenante si asciuga molto più velocemente rispetto al sistema tradizionale. Ciò è importante soprattutto sulle bici che montano ruote in carbonio che, se bagnate, all’inizio frenano davvero poco. Il sistema idraulico è sostanzialmente chiuso e questo dovrebbe significare poca manutenzione. I “tradizionalisti” posso comunque stare tranquilli perché la C59 continuerà ad essere prodotta anche con i classici caliper.

 

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